Santa Suor Maria Faustina Kowalska

Santa Suor Maria Faustina Kowalska e la Divina Misericordia

La vita
Maria Faustina Kowalska, al secolo Elena Kowalska, nacque a Głogowiec in Polonia da Marianna Kowalska e Stanislao Kowalski, il 25 agosto 1905 terza di dieci figli, fu battezzata col nome di Elena nella chiesa parrocchiale di San Casimiro, il 27 agosto 1905. La famiglia era molto religiosa ed Elena fu educata cristianamente. Riceve la prima Comunione nel 1914 ed il 30 ottobre 1921 riceve il sacramento della Cresima in Aleksandròw.
La sua vocazione religiosa si manifestò fin dall’età di sette anni. Poté frequentare una scuola solo per poco più di tre anni. Ancora adolescente lasciò la famiglia per lavorare come domestica ad Aleksandròw e a Łódź, provvedendo così al proprio sostentamento e aiutando la famiglia. Elena chiede insistentemente ai genitori il permesso di entrare in Convento e riceve un rifiuto categorico.
Elena cercò di ubbidire ai genitori e partecipò alla vita mondana trascurando le ispirazioni interiori della grazia. Nel suo Diario racconta che un giorno mentre era ad un ballo insieme alla sorella ebbe una visione di Gesù flagellato che le disse: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?» (Diario, Quaderno I, pag.6) Subito dopo si decise per la vita religiosa
A 18 anni chiese nuovamente ai genitori il permesso di entrare in convento, ma la famiglia necessitava del suo aiuto e quindi non acconsentì. Inviata dall’ufficio di Collocamento, Elena si presenta per servizio alla Sig.ra Marcjanna Sadowska-Wieczorek ed accetta di buon grado le condizioni di paga notevolmente bassa proposte dalla datrice di lavoro.
Il 2 luglio 1923 incontra in una Chiesa di Varsavia Don Giacomo Dabrowski che le trova un idoneo servizio domestico presso la famiglia Lipzsyc finché non venga accolta in convento.
Dopo essere stata respinta ovunque abbia chiesto l’ammissione, Elena infine bussa alla porta della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia e chiede di esservi accolta. Il 1 agosto 1925 Elena è ammessa come postulante fra le suore coadiutrici della Congregazione nella casa di via Żytnia 3/9 a Varsavia, e comincia a lavorare in cucina.
Il 30 aprile del 1926 iniziò il noviziato ricevendo l’abito e il nome di “Suor Maria Faustina”.
Nella Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case, in particolare a Cracovia, Plock, e Vilnius. Svolse mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia e osservò fedelmente la regola religiosa.
Adottò uno stile di vita severo e i digiuni indebolirono la sua, già cagionevole, salute. Si ammalò di tubercolosi e dovette essere ricoverata due volte in un sanatorio vicino a Cracovia. Di carattere riservato, visse, senza esteriorizzarla, un’intensa vita mistica.
La morte la colse il 5 ottobre 1938 a Cracovia, alle ore 22.45, all’età di 33 anni, fu propagatrice della devozione a Gesù Misericordioso.

Le tappe della canonizzazione
Tra il 1965 e il 1967 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù, la causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia, Karol Wojtyła. Nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Fu beatificata da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma il 18 aprile 1993 e proclamata santa il 30 aprile 2000. Le sue reliquie si trovano nel “Santuario della Divina Misericordia” a Cracovia.
Papa Giovanni Paolo II scrisse una enciclica: Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall’umile suora polacca ed è stato lui che l’ha proclamata Santa, il 30 aprile 2000. In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.

La missione
Gesù affida a questa religiosa semplice, senza istruzione, ma forte ed infinitamente fiduciosa in Dio, una grande missione: il messaggio della Divina Misericordia rivolto al mondo intero.
«Sei la segretaria della Mia Misericordia: ti ho scelta per questo incarico in questa vita e in quella futura» (Diario, Quaderno VI, pag. 530), per «far conoscere alle anime la grande Misericordia che ho per loro esortandole alla fiducia nell’abisso della Mia misericordia.». (Quaderno V, pag. 516)
«Oggi mando te – le dice Gesù – a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio cuore Misericordioso» (Diario, Quaderno V, pag. 522).
“Segretaria del Mio mistero più profondo, sappi che sei in confidenza esclusiva con Me. Il tuo compito è quello di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me. E perciò desidero che tutti i momenti liberi li dedichi a scrivere” (Diario, Quaderno VI, pag. 557).

L’immagine della Divina Misericordia
A Plock, la sera della prima domenica di Quaresima, Suor Faustina ha una visione di Gesù che le ordina di dipingere un’immagine secondo il modello che vede.
«La sera del 22 febbraio 1931, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: «Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: GESU’ CONFIDO IN TE! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà questa immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria.» (Diario, Quaderno I, pag. 26)
«Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima Domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me. Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini». Poi Gesù si lamentò con me dicendomi: «La sfiducia delle anime Mi strazia le viscere. Ancora di più Mi addolora la sfiducia delle anime elette. Nonostante il Mio amore inesauribile non hanno fiducia in Me. Nemmeno la Mia morte è stata sufficiente per loro. Guai alle anime che ne abusano!». (Diario, Quaderno I, pag. 27)
Nell’immagine di Gesù ci sono due raggi.” Mentre pregavo udii interiormente queste parole: «I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua. Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. L’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia». (Diario, Quaderno I, pag. 132)
«Sono Re di Misericordia, desidero che questa immagine venga esposta al pubblico la prima domenica dopo Pasqua. Tale domenica è la festa della Misericordia. Attraverso il Verbo incarnato faccio conoscere l’abisso della Mia Misericordia» (Diario, Quaderno I, pag.46)
«Sappi che, se trascuri di dipingere quell’immagine e tutta l’opera della Misericordia, nel giorno del giudizio risponderai di un gran numero di anime.» (Diario, Quaderno I, pag. 83)
Il 2 gennaio 1934 Suor Faustina si reca per la prima volta dal pittore E. Kazimirowscki, incaricato dal suo direttore spirituale Don Michele SopočKo, di dipingere l’immagine di Gesù Misericordioso. Quando viene terminata l’immagine, Suor Faustina piange amaramente perché Gesù non appare così bello come ella Lo ha visto.
Gesù all’improvviso le risponde: «Non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia» (Diario, Quaderno I, pag. 136)

La Coroncina della Divina Misericordia
Vediamo ora come Suor Faustina ha ricevuto le parole da recitare per una particolare forma di preghiera detta “Coroncina alla Divina Misericordia” alla Vigilia di Natale del 1932
Gesù dice: «Desidero che tu conosca più a fondo l’amore di cui arde il Mio Cuore verso le anime e lo comprenderai quando mediterai la Mia Passione. Invoca la Mia Misericordia per i peccatori; desidero la loro salvezza. Quando reciterai questa preghiera con cuore pentito e con fede per qualche peccatore, gli concederò la grazia della conversione.» La breve preghiera è la seguente: «O Sangue ed Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te.» (Diario, Quaderno I, pag. 99)
Il 14 settembre 1935 Gesù detta a Suor Faustina le parole complete della Coroncina della Divina Misericordia, indicandole come recitarla.
“Mentre entravo nella nostra cappella, udii interiormente queste parole: «ogni volta che entri nella cappella, recita subito la preghiera che ti ho insegnato ieri.» Appena recitai quella preghiera, udii nell’anima questa parole: «Questa preghiera serve a placare la Mia ira. La reciterai per nove giorni con la comune corona del Rosario nel modo seguente: prima reciterai il Padre Nostro, l’Ave Maria ed il Credo; poi sui grani del Padre Nostro, dirai le parole seguenti: Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani della Ave Maria reciterai le parole seguenti: Per la Sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero. Infine reciterai tre volte questa parola: Santo Dio, Santo Forte, Santo immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero.»” (Diario, Quaderno I, pag. 193, 194)
Il primo venerdì di settembre del 1936 Gesù comunica a Suor Faustina le grazie che verranno elargite a chi reciterà la Coroncina della Divina Misericordia.
“Una volta mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell’anima questa parole: «Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I Sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia.»” (Diario, Quaderno II, pag. 263)
Le promesse di Gesù vengono ampliate nella comunicazione del 24 settembre 1936.
«Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti i canali attraverso i quali scorrono grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, ne umana, ne angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l’eternità sul Mio Amore e sulla Mia Misericordia. La Festa della Misericordia è uscita dalla Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia.» (Diario, Quaderno II, pag. 267)
Il 3 ottobre 1936 Suor Faustina riceve da Gesù gli ulteriori benefici che le anime avranno per la recita della “Coroncina della Divina Misericordia”
“Oggi ho udito questa parole: «Le grazie che ti concedo non sono soltanto per te, ma anche per un gran numero di anime… E nel tuo cuore c’è la Mia stabile dimora; nonostante la miseria che sei, Mi unisco a te, ti tolgo la tua miseria e ti do la Mia Misericordia. In ogni anima compio l’opera della Misericordia e più è grande il peccatore, tanto maggiori sono i diritti che ha alla Mia Misericordia. Chi confida nella Mia Misericordia non perirà, poiché tutti i suoi problemi sono Miei ed i nemici s’infrangeranno ai piedi del Mio sgabello.» (Diario, Quaderno II, pag. 272, 273)
Il 25 dicembre 1936 Gesù comunica a Suor Faustina questa parole:
Mentre recitavo la coroncina sentii improvvisamente una voce: «Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s’inteneriscono per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l’umanità la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro». (Diario, Quaderno II, pag. 309)

Queste parole confermano che gli ultimi tempi sono vicini e quindi l’umanità ha urgente bisogno di rivolgersi a Dio ed invocare la Sua Misericordia per ottenere la salvezza eterna. Questo è confermato dalle parole di Gesù comunicate a Suor Faustina il 17 Febbraio 1937

«Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia». (Diario, Quaderno II, pag. 345)

Sugli ultimi tempi Gesù continua a dire il 6 giugno 1937

«I più grandi peccatori pongano la loro speranza nella Mia Misericordia. Essi prima degli altri hanno diritto alla fiducia nell’abisso della Mia Misericordia. Figlia Mia, scrivi sulla Mia Misericordia per le anime sofferenti. Mi procurano una grande gioia le anime che si appellano alla Mia Misericordia. A queste anime concedo grazie più di quante ne chiedono. Anche se qualcuno è stato il più grande peccatore, non lo posso punire Se esso si appella alla Mia pietà, ma lo giustifico nella Mia insondabile ed impenetrabile Misericordia. Scrivi: prima che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia». (Diario, Quaderno III, pag. 390)

Ed il 20 giugno 1937 Gesù dice: «Ogni anima, e specialmente un’anima consacrata, deve rispecchiare in sé la Mia Misericordia. Il Mio Cuore è colmo di pietà e di Misericordia per tutti. Il cuore della Mia Sposa deve essere simile al Mio Cuore; dal suo cuore deve sgorgare la sorgente della Mia Misericordia per le anime, altrimenti la sconfesserò». (Diario, Quaderno III, pag. 390)

Gesù vuole che i suoi consacrati pratichino la Misericordia, che la Sua Chiesa (Sposa) tutta intera pratichi la Misericordia, ogni Battezzato è chiamato ad essere Misericordioso. Papa Francesco lo sta facendo chiamando tutto il popolo di Dio a farlo. Egli ha capito che questa pratica è l’unica via di salvezza per l’umanità intera ed ha indetto il Giubileo della Divina Misericordia che inizierà 8.12.2015 fino al 20.11.1016.

Il 1 ottobre 1937 Gesù spiega a Suor Faustina che la Misericordia non è solo fare l’elemosina, è molto di più di questo, è uno stile di vita che impegna ogni cristiano a praticare la misericordia a tutti i livelli di possibilità di azioni umane, sia spirituali che materiali.

«Figlia, ho bisogno di sacrifici fatti per amore, poiché solo questo ha valore per Me. Grandi sono i debiti contratti dal mondo con Me; le anime pure li possono pagare con i loro sacrifici, praticando la Misericordia spiritualmente».
«Comprendo le Tue parole, Signore, e la vastità della Misericordia, di cui deve risplendere la mia anima».
Gesù: «Lo so, figlia Mia, che lo comprendi e fai tutto quello che è in tuo potere, ma scrivilo per molte anime, che talvolta si affliggono perché non posseggono beni materiali coi quali praticare le opere di Misericordia. La Misericordia spirituale però ha un merito molto maggiore e per essa non occorre avere né l’autorizzazione né il granaio, essa è accessibile a qualsiasi anima. Se un’anima non pratica la Misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia Misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la Misericordia!». (Diario, Quaderno IV, pag. 439)

Gesù ribadisce con queste parole la Sua infinita Misericordia, il 26 maggio 1938
«Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». (Diario, Quaderno VI, pag. 567)

Suor Faustina scrive nel suo Diario: “Oggi ritorno a Cracovia accompagnata da una consorella. La mia anima è avvolta dalla sofferenza. Mi unisco continuamente a Lui con un atto della volontà, Egli è la mia forza e il mio sostegno. Sii benedetto, o Dio, per tutto quello che mi mandi. Senza il Tuo volere non avviene nulla sotto il sole, non posso penetrare i Tuoi segreti a mio riguardo, ma accosto le labbra al calice che mi viene dato.

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