La creazione

 

La creazione dell’universo come vista e descritta da Don Guido Bortoluzzi

Viene mostrato a Don Guido la creazione dell’universo, delle stelle, della terra, della luna ed il sorgere della vita sul nostro pianeta. Sullo sfondo appare una A maiuscola di stile inglese leggermente inclinata che il Signore chiama “Alfa”, simbolo del Creatore. Di fianco all’A compaiono sei puntini divisi in due serie: la prima di quattro puntini, la seconda di due: simbolo dei sei giorni, o fasi, della creazione.
“Pensai: L’origine “l’Alfa” è Lui, il Creatore; i punti sono la creazione tutta, iniziando dall’universo: le tappe verso l’Uomo. Il punto d’arrivo è l’Uomo, “l’Omega”, al vertice dalla scala della creazione.”

Prima fase o primo giorno. Nel buio del cielo una Mano aperta, rosea e trasparente (che sta a simboleggiare l’opera creatrice di Dio) emana dal Suo Palmo verso le Dita un pinnacolo di scintille che si moltiplicano in ragione geometrica: sono, in forma allegorica, le particelle subatomiche, che la Genesi mosaica chiama semplicemente “luce”, che determinano la creazione del tempo e dello spazio, le due coordinate indispensabili perché tutta la creazione possa sussistere.
Prima di quel principio c’era il nulla infinito, il buio, freddo, silenzioso, impenetrabile alla luce, al calore, al suono, se mai ci fossero stati. Solo Dio esisteva, da sempre, Pensiero Puro, inimmaginabile per la nostra mente, limitata dalle conseguenze del peccato d’origine.

Seconda fase. Quando l’ambiente fu pieno e brulicante di queste scintille, tutto scomparve e si fece buio e apparve un punto piccolissimo, luminoso di luce bianca intensa, fulgidissima, abbagliante.
“Quel puntino bianco restava immobile e sfriggeva, nel senso che produceva intorno a sé altri puntini bianchi e luminosi, uguali, che gli roteavano attorno allontanandosi a spirale. (…) Continuavo a vedere moltiplicarsi quei puntini bianchi intorno al primo e iniziare la loro traiettoria.”
In questa fase è stato creato l’atomo ed in generale la materia di cui sono composte le stelle dell’universo e tutti gli elementi che la compongono.
La teoria del “big bang” non contrasta con questa visione perché mette in evidenza solo la seconda parte di questo processo: il big bang spiega la formazione delle galassie, ma non spiega come si è prodotta l’energia che si è convertita in materia durante il big bang, che invece qui è accennata dalla prima fase della creazione.

Terza fase. In questa corrente di astri bianchi, un globo più vicino alla visuale di Don Guido e più grande degli altri viene investito da un altro globo, rosso, luminoso e scintillane, della stessa grandezza, al quale è seguita una lunga scia luminosa e bianca che, nella parte posteriore, si espande: è una cometa. Nell’impatto sparisce la vista di entrambi i corpi celesti dentro un polverone nero che si alza da questa collisione. Quando il polverone nero si dirada appare la Terra come un globo opaco e biancastro. “Mentre osservavo la Terra arida, capivo come si era formata. Nel nuvolone c’erano tutti i 90 e più elementi naturali semplici che la compongono. Quelli radioattivi, più pesanti, si sono attratti fra loro per primi ed hanno formato il nucleo centrale aumentando così la forza di attrazione. Facendo giri su giri di circonvoluzione e di rotazione, quel nucleo si è ingrossato come un gomitolo, coprendosi di tanti strati rocciosi da formare la crosta terrestre. La polvere di calcio, di silicio, di magnesio, riscaldata dalla combustione interna, si è cementata formando i molti strati di roccia che con spessore di 2.900 Km, avvolgono la terra.”
La Terra era ancor arida e senz’acqua, senza rilievi e senza avvallamenti, tutta informe nella superficie, salvo un cono di ghiaccio al polo nord e due nuvolette a forma semicircolare accanto al suo vertice. Nulla di simmetrico vi era al polo sud che appariva invece dilatato e schiacciato. Il suo aspetto, invece di assomigliare ad una sfera, era piuttosto quello di una pera, segno che il nucleo incandescente non stava al centro ma leggermente spostato nell’emisfero meridionale e perciò lì la crosta terrestre per il maggior calore era sottoposta a maggior tensione e quindi era più sottile e faticava a contenere la massa incandescente interna.

Quarta fase. Ad un tratto la Terra, ancora arida e senz’acqua, inizia a vibrare con oscillazioni violente e, dalla parte opposta alla visuale di don Guido, esplode in corrispondenza dell’odierno Oceano Pacifico proiettando in cielo spezzoni immensi di crosta terrestre seguiti da una tumultuosa e gigantesca nuvola di fumo. In parte questi spezzoni ricadono sulla Terra stessa dopo un’altissima traiettoria, formando altri crateri o alte montagne. In parte vincendo la forza di gravitazione rimangono nello spazio perché non si vedono più ricadere. Questi blocchi sospesi, immensi, inimmaginabili, ravvicinatisi nel tempo tra loro per forza di attrazione, formeranno la Luna.
Le conseguenze più visibili dell’esplosione della Terra furono lo spostamento dell’asse terrestre, dovuto al contraccolpo, e l’inizio della deriva dei continenti nel tentativo spontaneo di richiudere la spaventosa voragine che si era formata nel luogo dell’esplosione, luogo dove poi si formerà, con l’apparire dell’acqua, l’Oceano Pacifico. E mentre lungo i bordi della voragine una parte della crosta terrestre, di grandissime proporzioni, scivola nell’immenso cratere, nella superficie opposta, ben visibile a don Guido, si formano repentinamente dei profondi solchi longitudinali a cavallo della dorsale Atlantica, estesi da un polo all’altro, che creeranno quel bacino a forma di “esse” che in seguito, con il formarsi dell’acqua, diventerà l’Oceano Atlantico. In seguito ad ogni esplosione che si ripeterà ciclicamente in tono minore nelle ere successive e sempre nell’Oceano Pacifico perché lì la cicatrice aveva lasciato maggior fragilità, questi solchi che costituiscono l’Oceano Atlantico saranno destinati ad allargarsi.
Scrive Don Guido nei suoi commenti: “Credo che quando avverrà la prossima esplosione della Terra, questa sarà ancora nel luogo dove vidi che la crosta terrestre è stata rotta già due volte, cioè nell’Estremo Oriente, nell’Oceano Pacifico. Il materiale che ne uscirà cambierà la configurazione geografica e topografica del suolo terrestre perché seminerà nuovi monti, nuove colline, valli, laghi, ecc. Bonificherà la Terra dal suo inquinamento e metterà allo scoperto minerali ricercati e nasconderà sotto le nuove montagne le piante che diverranno nuovo carbone”.

Quinta e sesta fase. L’altra serie di due puntini, separati dai primi quattro da un piccolo intervallo, riguarda il quinto e sesto giorno della creazione: la creazione della vita, sia vegetale che animale, simbolicamente riunite nel quinto giorno, e la creazione dell’Uomo e della Donna: sesto giorno. In questa fase Dio introduce l’elemento spirituale, Ω l’Omega, simbolo dei Figli di Dio.

Spiegazione della creazione

Nel cuore della notte fra il 14 e il 15 agosto 1972, ovvero nelle prime ore della Festa dell’Assunzione di Maria Santissima, don Guido, che aveva allora 65 anni, venne visitato inaspettatamente da un Angelo che lo destò e aprì la strada alla Madonna e alla prima Donna che si annunciarono così: la prima come “madre di Gesù e madre secondo lo Spirito di tutti i redenti”, la seconda come madre naturale dei “Figli di Dio”. La sorpresa fu così grande che lo lasciò senza parole.
Esse lo invitarono a prendere in mano la Bibbia, non quella presente e più recente in tre volumi, ma quella commentata dal padre Marco Sales che univa in un unico testo il Vecchio e il Nuovo Testamento, per sottolineare l’inscindibilità dell’intera Scrittura e confermare al tempo stesso l’affermazione del Sales che attribuiva a Mosè la paternità della Genesi Biblica, verità messa in discussione da alcuni moderni biblisti. Poi le due donne si ritirarono per lasciare il posto al Signore che si autoproclama “Io Sono”.
Il Signore mette in chiaro fin da subito una cosa fondamentale: “Questa nuova spiegazione non sostituisce la Genesi mosaica, ma la integra e la chiarisce”. E aggiunge: “Ti insegno a leggere tra le righe le cose che in quel Libro non capisci” ossia: “ad interpretare correttamente la Genesi”.

I viventi sulla terra, vegetali e animali sono creati partendo da una prima specie dalla quale Dio poi trae una seconda specie e così fino al creare milioni di specie vegetali ed animali. Don Guido chiama questa modalità “creazione mediata”.
Quindi le specie vegetali e animali non sono state create tutte assieme ed in un solo istante ma in tempi lunghissimi misurabili in miliardi di anni. Ricordiamo quello che Gesù ha detto a Maria Valtorta: “..come la creazione sia simile ad una scala ascensionale , ad un canto che sempre più sale da nota a nota, sino a toccare la nota perfetta e sublime. Come sia simile ad un generarsi di vite che dalla precedente escono sempre più complete e perfette, sino a raggiungere la completezza perfetta.” Dall’Epistola ai Romani pag. 84 del 12.02.1948.

Per le specie vegetali, Dio ha creato il primo seme che conteneva tutte le informazioni genetiche per far crescere la prima pianta, poi da essa ha tratto un seme che con nuove informazioni genetiche ha dato origine ad una seconda pianta e così di seguito per milioni di volte, fino a creare tutto il regno vegetale. Così ha fatto per il regno animale, ha creato la prima cellula vivente con il suo patrimonio genetico, poi da questa cellula ha fatto generare un’altra cellula con un altro patrimonio genetico che ha dato origine ad un altro essere vivente diverso dal primo e così via per milioni di volte ha creato tutto il regno animale.
A don Guido ha fatto vedere che l’ultimo animale prima dell’uomo era una specie simile ad un gorilla, che Dio chiama “Ancestri”. In una femmina di ancestre Dio impianta un gamete maschile, creato dal nulla e ne nasce una femmina con aspetto ancora ancestre, ma con i tratti umani pelle rosea e con pochi peli, con 47 cromosomi, mentre la madre ne aveva 48, come le attuali scimmie.
In questa femmina Dio impianta nell’utero sia il gamete maschile, che femminile con un patrimonio genetico tale da sviluppare il primo uomo: Adamo, come Dio lo aveva pensato, con la differenza rispetto agli altri animali, dotato di “Anima”. In esso è infuso lo Spirito che lo rende ad immagine e somiglianza di Dio e lo chiama Figlio di Dio, poiché Dio gli è padre e madre, avendo creato dal nulla i due gameti che fondendosi hanno originato in primo essere umano.
Lo stesso procedimento Dio lo userà per Maria e Gesù.

Don Guido vede il giovane Adamo all’età di circa quindici anni, bello ed intelligente, si era già costruito una abitazione ed attrezzi per la caccia, per il lavoro della terra e per la vita in casa. Dio lo istruiva e la sua intelligenza era superiore ai nostri più grandi scienziati. La sua altezza raggiungeva i due metri e mezzo, così poteva competere con i grandi mammiferi suoi contemporanei, cioè i dinosauri. Per questo la sua creazione è datata a circa cento milioni di anni fa e la sua dimora era nelle terre Mesopotamiche, vicino a dove più tardi nascerà la città di Ninive.
Quando Adamo giunse all’età feconda, Dio crea la donna. Usa ancora la femmina ancestre nel cui utero aveva creato Adamo. Fa cadere Adamo in un sonno profondo e trae da lui il gamete che impianta nell’utero della femmina ancestre, dove Dio ha già impiantato creandolo dal nulla, il gamete femminile. I due gameti si incontrano e danno origine alla prima donna pura e figlia di Dio al pari di Adamo, dotata di anima e dello spirito di Dio. La bambina nasce bella come Adamo e si svilupperà fino ai due metri di altezza.
La Bibbia riporta la nascita della donna in modo simbolico, traendo da Adamo una costola o costa. Costa nel dialetto dell’altopiano d’Alpago, dove era Parroco don Guido, significa seme maschile. Quindi don Guido capisce subito nella visione che ha avuto della nascita della donna, che Dio ha tratto da Adamo il seme che si unirà all’ovulo femminile che Dio crea dal nulla e mette nell’utero della femmina ancestre.
Don Guido capisce che la femmina ancestre è quella che noi chiamiamo Eva, mentre la bambina è la Donna che Dio ha voluto mettere al fianco di Adamo per iniziare la generazione dei Figli di Dio. Uomini e donne di aspetto umano meraviglioso, giganti rispetto a noi nelle dimensioni, dotati di Anima e dello Spirito di Dio destinati a godere della natura che Dio aveva creato per loro sulla terra. Esenti da malattie e da ogni passione umana perversa. In comunicazione perenne con Dio e da Lui istruiti quotidianamente.

Senza i richiami passionali del sesso e di ogni altra concupiscenza che noi ora conosciamo, insomma di poco inferiori agli angeli, destinati a vivere per centinaia di anni sulla terra per poi essere assunti in cielo senza conoscere la morte. Un’assunzione come quella di Maria la Madre di Gesù, figlia di Dio alla maniera in cui era figlio di Dio Adamo e la prima Donna.

Con questa semplice spiegazione sulla creazione dell’uomo e della donna, si dà luce ai primi due capitoli della Genesi biblica confermando che Dio è il creatore dal nulla di ogni cosa vivente o inanimata. Che la creazione dell’universo, della terra e dei suoi abitanti è durata miliardi di anni, in una progressione meravigliosa che solo Dio poteva fare. Ma Dio si riserva il segreto della vita e l’uomo quando vuole creare lui la vita compie disastri. Ciò che è stato messo a disposizione dell’uomo per vivere bene in modo sano, senza malattie fisiche e mentali è stato stravolto dalla smania di essere padrone della terra e non amministratore assennato. Ma questo suo cambiamento rispetto a quello che Dio gli aveva affidato ha un nome: peccato originale, che vedremo la prossima lezione.

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